mercoledì 4 marzo 2009

Polizia e Fascisti a braccetto


Sabato 28 febbraio il coordinamento antifascista di Bergamo è sceso in piazza per protestare contro l'apertura della sede di Forza Nuova in uno dei quartieri più multietnici della città.

In un periodo in cui vengono rese legali le ronde, viene introdotto il reato di clandestinità e si fomenta l'odio nei confronti dell'immigrato, aprire la sede di una realtà che fa della xenofobia e del razzismo i punti cardini della propria politica significherebbe condannare la città di Bergamo ad una situazione di tensione e di violenza razzista.

Nonostante il corteo dei forzanovisti non fosse autorizzato e marciava a ritmo di “boia chi molla” la polizia ha pensato bene di scortarli e pestare gli antifascisti che erano scesi in piazza pacificamente per difendere il valore su cui si fonda la nostra Costituzione: l'ANTIFASCISMO.

I video, i blog e le testimonianze dei passanti parlano chiaro: gli antifascisti camminavano con le mani alzate, vittime di pestaggi e di una violenza inaudita accompagnata da sfottò del tipo “zecca puttana” e “ stai zitto pezzo di merda” da parte dei celerini.

Esprimiamo la massima solidarietà ai compagni di Bergamo vittime di questa violenza giustificata dal capo della Digos con le seguenti parole “ il clima è cambiato, non c'è più un governo di centro sinistra”.

mercoledì 18 febbraio 2009

Possiamo definirla “guerra infinita”.


Non possiamo definire giorni di tregua quei sei mesi precedenti al lancio dei razzi Qassam del 19 dicembre 2008.

Israele dice di essere stato provocato, e nessun governo nazionale, a ridosso delle elezioni riuscirebbe a non rispondere agli attacchi contro il suo paese. E’ vero.

Ma possiamo chiamare tregua quel periodo in cui migliaia di palestinesi hanno visto ridotti flussi di aiuti umanitari? Sono stati mesi di embargo durante i quali migliaia di civili sono rimasti senza luce, acqua, gas e i beni di prima necessità sono stati drasticamente diminuiti.

La colpa dei palestinesi è quella di essere governati da Hamas, ecco i motivi dell’embargo.

Un popolo non è più libero di votare chi sente che può rappresentarlo e difenderlo. Non ci sembra un ragionamento da “ più grande nazione democratica del Medio Oriente” come il nostro governo ha definito la nazione israeliana.

L’operazione “Piombo fuso” portata avanti dall’esercito israeliano contro Gaza ha ucciso 13 israeliani e 1050 palestinesi, la maggior parte dei quali civili, soprattutto donne e bambini.

All’arrivo dei feriti, i medici della striscia di Gaza si sentivano impotenti di fronte ai feriti palestinesi, troppi per le loro potenzialità, impossibili da curare sia per l’insufficienza di medicinali, il cui arrivo nella striscia è sistematicamente ostacolato dai presidi dell’esercito israeliano nella striscia, sia perché si trovavano di fronte a ferite causate da un composto chimico: fosforo bianco, le cui cure sono conosciute a pochi. Autorizzato solo per aumentare la visibilità dei soldati che ne fanno uso, l’utilizzo del fosforo bianco è definito non legittimo e condannato da tutti gli organismi internazionali se utilizzato per colpire obiettivi umani.

E tutto questo sta avvenendo senza che i giornalisti, quelli che davvero vorrebbero raccontare la verità su ciò che avviene a Gaza, possano raccontarlo perché non gli è permesso entrare nei luoghi obiettivo dell’operazione militare. Una guerra a “porte chiuse”, la quale a conclusione sarà raccontata solo da chi l’ha scatenata con prospettive necessariamente parziali.

Noi del CO.L.F. riconosciamo la legittimità dell’esistenza dello Stato di Israele e il diritto della popolazione israeliana alla sicurezza nelle proprie città, ma ciò che l’esercito israeliano ha perpetrato, e continua a perpetrare, contro la popolazione palestinese è semplicemente inaccettabile e sproporzionato. Ciò che si sta compiendo non è voler fermare i terroristi. E’ voler eliminare un intero popolo.

Ci indigniamo inoltre per le voci d’Occidente che giustificano l’attacco israeliano, barcamenandosi in ragionamenti giuridici non tenendo conto della sproporzionalità dell’attacco israeliano.

Esprimiamo quindi grande solidarietà ai nostri colleghi inglesi che in questo momento stanno occupando il King’s College, contro la decisione della loro Università di concedere un dottorato ad honorem a Simon Peres, per il riconoscimento della sua "soluzione pacifica del conflitto in Medio Oriente", nel novembre del 2008.

sabato 14 febbraio 2009


SIAMO TUTTI/E CLANDESTINI/E!!!


Il 5 febbraio 2009 c’è stato il primo si del senato (154 favorevoli e 114 contrari) al ddl sulla sicurezza, operazione politica orchestrata dalle forze leghiste e dalla attuale maggioranza di governo.
Ma cosa contiene questo ddl?
Il ddl sulla sicurezza contiene il reato di clandestinità che prevede una sanzione amministrativa fino a 10 mila euro, la tassa sul permesso di soggiorno che potrà oscillare tra gli 80 fino ai 200 euro, la possibilità per i medici di denunciare i clandestini irregolari., l'istituzione delle ronde padane, giustizia fai-da-te squadrista e sommaria.
Vogliamo utilizzare le parole di un grande intellettuale come Stefano Rodotà secondo cui questo pacchetto sicurezza ha creato un “diritto penal – amministrativo della disuguaglianza”, ledendo così i diritti di migliaia di cittadini che non sono nati nel nostro paese.

In questi giorni, si sono registrate positive espressioni di disobbedienza civile al decreto lesivo di alcuni dei diritti fondamentali dell'uomo: mobilitazione della società civile e delle associazioni cattoliche di base e il netto diniego della Regione Puglia alla applicazione di tali norme, in particolare all'incitamento -contenuto nel testo di legge- alla delazione da parte dei medici nei confronti di immigrati irregolari. Questo provvedimento inoltre viola alcuni principi di deontologia professionale medica; infatti citando testualmente dal moderno giuramento di Ippocrate:
“Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:(...)
• di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità condizione sociale e ideologia politica;
(...)
• di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato; “

Molti saranno gli immigrati irregolari che non usufruendo del servizio sanitario nazionale per paura di essere denunciati, ricorreranno a cure alternative generate da una para-sanità irregolare gestita da mafie e che avrà conseguenze gravissime sulla salute del paziente e, nel caso di malattie infettive non curate, sulla salute della intera cittadinanza.

Noi del Co.L.F. siamo favorevoli a sostenere percorsi di disobbedienza civile al decreto, che si somma ai tanti atteggiamentio xenofobi e razzisti per cementare una pseudo- unità nazionale ai danni sempre dei più deboli.

Il Collettivo di Lettere e Filosofia