Se siete degli studenti della facoltà di lettere e filosofia, e se siete iscritti al corso di storia, e se per caso vi è capitato di seguire Storia Medievale, avrete avuto a che fare con gli "iniqui Normanni".
Tempo fa, nel primo periodo di dominazione normanna del sud italia, nelle puglie questa popolazione a cavalcioni non era ancora molto nota, o almeno non aveva preso molta confidenza nè col luogo nè con gli abitanti e le loro abitudini. Tant'è, storia vuole, che durante le prime visite di questi particolari personaggi nelle lande del bitontino, questi ebbero a che fare con un prelato, che non conoscendo nè loro, nè la strana lingua in cui blateravano, cominciò a urlargli contro.
Di contro, questi "iniqui Normanni" a vedere tutto lo sbracciarsi e lo sbraitare del prete, pur non capendo neanche loro in quale maniera stesse parlando, la presero a ridere e cominciarono a devastargli tutti i possedimenti.
Non è difficile capire come il pretuncolo si inalberò per l'accaduto e un giorno che si trovava dal notaio (per questioni di successioni a figli e mogli) decise di denunciare il fatto in un pubblico atto, dichiarando che "iniqui Normanni" avean fatto razzie dei suoi campi nei pressi di loco Bitontorum, etc etc etc....
Ora, è chiaro che non possiamo essere noi quegli iniqui normanni che devastavano giovenche e sementi.... però, qualcosa ce l'abbiamo a che fare.
Per esempio, diciamo che non andiamo a devastare la cappella universitaria, però diciamo che chi si atteggia da prete nella facoltà, e poi fa tutt'altro, non ci sta proprio simpatico.
E poi, quante cose... diciamola tutta, abbiamo a che fare con quei 4 comunisti che stanno al Collettivo di Lettere e Filosofia, e siamo convinti che questa facoltà e questa università non siano al meglio, anzi non vadano per niente bene, e dobbiamo dare un serio contributo per cambiarle. Siamo stati eletti al consiglio di corso di laurea di scienze storiche, e siamo a disposizione di tutti quegli studenti che hanno bisogno di aiuto, o che vogliono dare una mano nella nostra lotta.
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